Costruire edifici nei Paesi emergenti comporta diverse implicazioni legate ai mezzi a disposizione, ai costi, alla rapidità realizzativa, alla manodopera poco specializzata.

In questi ambiti, i blocchi prefabbricati in cemento alleggerito rappresentano la soluzione perfetta; per questa ragione l’impiego di questi manufatti sono sempre più diffusi in tutti quei casi in cui l’edilizia deve essere soprattutto pratica e concreta.

La tecnologia che produce i blocchi in cemento cellulare non autoclavato è economica ed ecologica (l’energia e le materie prime necessarie sono molto inferiori a quelle necessarie per l’uso del cemento tradizionale), e gli impianti hanno dimensioni ridotte, favorendo la loro collocazione praticamente ovunque.

I blocchi possono avere dimensioni diverse, per tavolati o tamponamenti; vengono murati con colla a film sottile e infine sono ricoperti da una rasatura applicata con specifiche Isoltech.
Un tipo particolare di blocchi sono i Blocchi sismici 3C, dove C sta per “Cavità Cilindriche Continue”, caratteristica che conferisce loro una particolare capacità antisismica. 

Grazie a queste cavità – e ai blocchi U con il canale per armature orizzontali – tutta la struttura delle mura può essere legata con ferri sia orizzontalmente che verticalmente.
In questo caso, i collanti servono solo nelle facce verticali dei blocchi e l’intonaco viene usato per correzioni superficiali perché i blocchi sono allineati perfettamente. 

Oltre al risparmio di manodopera e di tempo, si aggiunge il vantaggio dell’eliminazione delle colonne portanti fino a 3 piani, garantendo un alto isolamento termico e una struttura portante decisamente leggera.